mercoledì 27 febbraio 2013

Woman on the beach

Cari bagnanti, 
siamo un gruppo di malati senza regole. Guardiamo i film, li consigliamo, ce li scambiamo, li traduciamo, ma soprattutto facciamo come ci pare. Ci stiamo guardando tutta la filmografia di Kim Ki-duk, adoriamo Lee Chang-dong, abbiamo visto tutta la filmografia di Bong Joon-ho e non ci dispiace Im Sang-soo, senza contare Park Chan-wook e Lee Myung-see del quale abbiamo visto solo M e la settimana prossima omaggiamo Park Chul-soo, recentemente scomparso.
Oggi ci guardiamo un film di Hong Sang-soo a caso dalla sua vastissima filmografia e vediamo come ci prende.
Uscito nel 2006, Woman on the beach ha ricevuto una caterva di nomination nei festival asiatici, ma ha vinto qualcosa solo a Pusan con due premi della critica per le interpretazioni.

TRAMA: Kim Jung-rae è un regista che sta lavorando alla sceneggiatura di un film sui miracoli nascosti nei piccoli eventi quotidiani. Per staccare dal suo lavoro, organizza un viaggio nella località balneare di Shinduri con il suo amico Chang-wook e la sua fidanzata Mun-suk, che non è che sia proprio la fidanzata...

Disponibile su Amazon in DVD sub ENG.
Buona visione.


sabato 23 febbraio 2013

Wild animals

Cari animali selvaggi, 
il film di oggi è del 1997 ed è la seconda opera del nostro amato Kim Ki-duk. Dopo l'esordio di Crocodile, al tempo costato una fatica immane, il giovanissimo regista, ancora sconosciuto ma finalmente accreditato (e anche con un certo entusiasmo dai critici in patria!), si ritrova ad affrontare la sua seconda opera con un vuoto esistenziale.

Se l'esordio ha coronato anni e anni di sogni ad occhi aperti, scrivere un secondo capitolo a distanza di un anno è sicuramente una scelta azzardata. Ma Kim non sembra volersi fermare. Richiama Cho Jae-hun e stravolge il suo Coccodrillo, trasformandolo quasi in una macchietta.

Vola a diecimila chilometri dalla sua Corea e in quella Parigi che conosce così bene, mette in scena le sue metafore. Nella città che ha ospitato i suoi primi sogni d'artista, racconta e forse ricorda di quando è stato un artista di strada che viveva di espedienti in una giungla metropolitana spietata. Ci ha infatti abitato dal 1990 al 1993, anni in cui ha studiato Belle Arti.

La sensazione è che intenda usare la distanza come scudo. Gli anni Novanta sono particolarmente delicati per via della situazione politica e sociale in Corea del Sud. Una crescita economica ininterrotta da un decennio, si avvia ad un arresto drastico per via della Crisi Asiatica del 1997. Inoltre i rapporti con la Corea del Nord si fanno più tesi, costringendo il governo sud coreano a raggiungere e forse superare l'attuale livello di spesa per l'esercito, oggi stimato nel 2,4% del prodotto interno lordo del Paese. Oltre il doppio di quella italiana!
In uno scenario simile, parlare dei rapporti con i fratelli del nord, è quantomeno tabù.

Kim ci porta in un'Europa lontana ed esotica, dove due coreani "nemici" s'incontrano per caso, accomunati dal destino ingrato di essere clandestini. Inizia la storia di un'amicizia che potrebbe bastare ad entrambi, ma che viene travolta da una spirale di ingordigia e violenza. I due uomini, aizzati spesso l'uno contro l'altro, commetteranno crimini imperdonabili, che macchieranno per sempre le loro esistenze.

Pur essendo un film che si discosta parecchio da quelle che saranno le caratteristiche tipiche del regista, Wild Animals presenta già i germogli del desiderio di Kim Ki-duk di essere profeta attraverso le sue pellicole. Ci sono gli ammonimenti contro l'ingordigia e la denuncia sociale contro quella figura di uomo in carriera, tutto apparenza, ma povero di sostanza, che probabilmente infestava gli ambienti lavorativi e il tessuto sociale Coreano durante il boom economico.

La fotografia è volutamente minimalista, così come anche la colonna sonora. Kim è ancora giovane e inesperto, ma questo non è semplicemente un film su un'amicizia fra due uomini mal assortiti e questo vale se vi ci avvicinate come spettatori casuali. Se invece, come temo, siete già innamorati pazzi di questo regista, prendete i popcorn e godetevi un altro pezzo di storia!

TRAMA: Cheong-hae (Cho Jae-hun) è un aspirante pittore sudcoreano che vive a Parigi. Non riuscendo a mantenersi come artista, ruba tutto quello che gli capita sotto mano. Un giorno alla stazione ferroviaria, ruba la valigia a Hong-san, un passeggero nordcoreano appena arrivato in Francia. L'uomo se ne accorge quando il ladro viene inseguito da una banda di creditori infuriati e gli salva la vita grazie alle sue doti con le arti marziali. E' l'inizio di un'amicizia, che li vedrà diventare artisti di strada. Ma quando Cheong-hae si innamora di Corinne, una statua vivente, e Hong-san resta folgorato da una spogliarellista, i due uomini si scoprono disposti a tutto pur di avere una vita "di successo" e non tarderanno ad immischiarsi con una banda di malviventi locali e compiere ogni sorta di efferatezza.

Disponibile su amazon in DVD edizione inglese senza sottotitoli.
Sottotitoli in italiano disponibili nel nostro fansub!
Buona visione.


mercoledì 20 febbraio 2013

The man from nowhere

Cari eroi dall'oscuro passato,
il film di oggi è un gangster movie di quelli che fanno impazzire i coreani. Girato nel 2010 per la regia di Lee Jeong-beom con i suoi 43 milioni di dollari incassati al botteghino, è stato il più visto di quell'anno, dopo di che la pellicola è partita per l'America ed è stata distribuita nei cinema degli USA e del Canada, ha fatto incetta di premi nei festival americani e per finire, i diritti per la realizzazione di un remake sono stati acquistati dalla Dimesion Films.

In Italia, tre anni dopo, i diritti per l'home video sono stati acquistati dalla Tucker Film, che ne ha distribuito le versioni in DVD e Bluray e successivamente il film è stato trasmesso su Rai4 con il sottotitolo: L'uomo che veniva dal nulla.
Mistero sulle restrizioni, che l'hanno fatto vietare ai minori in USA, Corea e buona parte d'Europa, per via della sua violenza, scene di droga, torture, coltellate. In Italia è stato classificato come "film per tutti".

La coppia di protagonisti è formata da Won Bin, già protagonista di quel piccolo capolavoro intitolato Mother e diretto da Bong Joon-ho e dalla nostra amatissima Kim Sae-ron, bambina prodigio con una filmografia già infinita nonostante la sua tenera età.

120 minuti a un ritmo serratissimo, con una trama ricca di colpi di scena e personaggi epici, nonché l'immancabile vena melodrammatica tipica delle produzioni coreane contemporanee. Un Thriller, ma anche un Noir con un'ambientazione nei bassifondi della provincia centro-coreana e un'atmosfera cupa e disillusa.

Un'altra traduzione della nostra instancabile Mac Guffin!

Trama: Cha Tae-sik (Won Bin) è un uomo solitario ed estremamente riservato che gestisce un monte dei pegni in un quartiere dimenticato dal mondo. Un oscuro passato lo condanna ad una vita solitaria, ma una bambina di nome So-mi (Kim Sae-ron) sembra far breccia nel suo cuore. Purtroppo però, la situazione familiare della bambina è un po' complicata: sua madre è un'eroinomane e quando ruberà della droga ad una associazione criminale, madre e figlia verranno rapite e per liberarle Tae-sik dovrà fare i conti col suo misterioso passato...

Disponibile su Amazon in DVD  e BluRay full ITA.
Sottotitoli disponibili nel nostro fansub!
Buona visione.

sabato 16 febbraio 2013

Birdcage Inn

Care prostitute, 
il film di oggi risale al lontano 1998. Kim Ki-duk al suo trentottesimo compleanno e al terzo film. Due anni dopo, avrebbe fatto il botto su scala mondiale con il suo The Isle.

Se volessimo tracciare una linea tra il primo Kim Ki-duk spiantato e sognatore e il Kim Ki-duk osannato nei festival, passerebbe proprio tra questo film e il successivo.

Non nascondo di essere un suo fan sfegatato. Non sono sempre stato d'accordo con le sue scelte narrative o registiche, ma ogni volta che guardo un nuovo film o riguardo uno già visto, lo paragono sempre a questo.

Birdcage Inn rappresenta il limite in cui la narrazione simbolica e spesso pretenziosamente profetica di Kim Ki-duk, ha raggiunto la sua vetta massima, per poi spostarsi su altri registri narrativi un po' astratti.

Birdcage inn è un film con i piedi per terra, che affascina con la malinconia dei paesaggi postindustriali, con una località turistica tutt'altro che pittoresca e una casa a metà tra il fascino e lo squallore, che però alla fine ti diventa familiare e quando ci ripensi ti viene quasi un senso di nostalgia. Ci porta in questa famiglia disfunzionale e ci coinvolge in questo conflitto crescente, senza però negarci l'illusione di una soluzione possibile e tutto sommato facile da raggiungere. Perché le cose belle spesso sono semplici e alla portata di tutti e lui vorrebbe invitare alla riflessione, come mezzo per salvare l'umanità.

Il sesso è il fulcro di questo, ma anche della maggior parte dei precedenti film. Un sesso venduto e comprato, desiderato ardentemente o consumato distrattamente. Lo stupro è un elemento narrativo costante, quasi un'ossessione, che è costata al regista diverse accuse di misoginia e di aver tentato di sminuire la gravità del reato. Uno stupro spesso con minime conseguenze psichiche e legali, che rende quasi grottesca la redenzione del personaggio. Da Crocodile fino all'ultimo che vi presenteremo la settimana prossima, lo stupro nei Film di Kim Ki-duk ha proprio questa funzione. È una colpa che non può essere cancellata e rappresenta tutto il male dell'umanità. Non è un atto piacevole per nessuna delle parti. Non produce appagamento o felicità. È il punto più basso delle pulsioni umane e del rapporto fra uomo e donna. È un atto sacrilego. Vederci un tentativo di minimizzarlo o addirittura giustificarlo, vuol dire non aver capito un bel cazzo.

Jin-a (Lee Ji-eun) è una ragazzina priva di forme, con un'espressione perennemente triste e rassegnata. Scappa dal suo aguzzino Gecko (Jeong Hyeon-gi), scappa dal mondo intero, ma ovunque cerca riparo, crea scompiglio senza alcuna intenzione.

Hie-mi (Lee Hae-eun) è una studentessa universitaria. La sua vita è facile grazie ai soldi che i genitori guadagnano con lo sfruttamento della prostituzione nel loro motel. Anche lei non è felice. Per lei il sesso è un tabù e questo alimenta il suo conflitto con tutti gli uomini che la circondano. Il suo fidanzato, suo padre, suo fratello. Hie-mi e Jin-a hanno la stessa età e vivono nella stessa famiglia, ma le loro vite sono agli antipodi. Così diverse, eppure così uguali.

Kim si diverte a spargere nelle scene gli elementi che lo ispirano, a partire da quel dipinto di Egon Schiele che Jin-a si porta sempre appresso perché le somiglia. Appare nelle primissime scene ed è un po' una dichiarazione d'intenti. Come l'artista maledetto morto a 28 anni dopo una vita di eccessi e un rapporto controverso con le donne, la società e lo stesso mondo artistico dell'epoca, anche Kim ci offre la bruttezza come elemento liberatorio, lo sguardo impietoso che soppesa la donna come un trancio di tonno sul bancone di un mercato, quel limite tra glamour e pornografia che si fa sempre più labile e l'uso e l'abuso del corpo femminile sottomesso e umiliato. Ma poi la redime, mettendole in mano Norwegian Wood di Haruki Murakami in una edizione dell'epoca in cui essere giovani in Corea era già di per sé un atto rivoluzionario. Un'epoca di proteste e tumulti politici. L'epoca del massacro di Gwangju e della censura.

Girl70 ce lo regala in una traduzione che così accurata non si è mai vista. Se ve lo siete persi, questo è il momento buono per colmare questa lacuna e prepararvi al nuovo film Human, Space, Time and Human di cui parleremo la settimana prossima.

TRAMA: Jin-a (Lee Ji-eun) è una giovanissima prostituta che per cercare di sfuggire al suo precedente protettore, va a lavorare in uno squallido motel in periferia. La struttura, condotta da una coppia con due figli, ha una sola stanza e una sola prostituta. La ragazza porterà scompiglio in famiglia, facendo affiorare desideri morbosi, gesti violenti e conflitti. 

Disponibile su Amazon in DVD sub ENG.
Sottotitoli disponibili nel nostro fansub.
Buona visione.

giovedì 14 febbraio 2013

Secret love

Cari innamorati comatosi, 
nel giorno di San Valentino, cosa c'è di meglio di un bel film romantico su un amore proibito?
Ormai si sarà capito che questi drammi esistenziali a sfondo amoroso piacciono tanto agli sceneggiatori coreani e di conseguenza anche a noi, inguaribili k-romanticoni!

Oggi ci gustiamo Secret Love, un film del 2010 diretto da Ryu Hoon, classe 1972 e regista esordiente con questo titolo, con Yoo Ji-tae e Yoon Jin-seo, che hanno già lavorato insieme in Oldboy, il secondo capitolo della Trilogia della vendetta.
E' stato girato in appena quattro mesi, nella località di Incheon, città commerciale sull'estuario del fiume Han e sede di un importante aeroporto internazionale in cui sono state girate le scene dell'incontro dei protagonisti.

Trama: Dopo appena due mesi dal loro matrimonio da favola, la bellissima Yeon-yi si ritrova col marito Jin-woo in coma profondo a seguito di un tragico incidente stradale. Quando il fratello di lui arriva in città, la donna scopre con sorpresa che suo marito aveva un gemello identico. Ingiusto e immorale che tra loro scocchi una scintilla. Orribile, mostruoso, inaccettabile... inevitabile. 

Un doppio Yoo Ji-tae a grande richiesta delle nostre fan!
Disponibile su Amazon in DVD e formato elettronico INSTANT VIDEO Gratis per gli abbonati.
Buona visione.

sabato 9 febbraio 2013

The Bow

Cari arcieri,
Il film che vi proponiamo oggi è The Bow, meglio noto in Italia con il suo titolo tradotto L'Arco. Dodicesimo lungometraggio per un Kim Ki-duk sempre più abituato alle luci della ribalta. Uscito nel 2005 è stato proiettato per la prima volta al festival di Cannes, nella sezione Un Certain Regard. Non ha vinto nulla, ma questo film è spesso additato come il più estroso e imprevedibile della sua produzione. Non il più bello, non il più tagliente, ma un pezzo importante di quella fase che con Samaritan e Birdcage inn, ha costituito una svolta, se comparata alla produzione successiva. Una storia romantica, raccontata con espedienti affascinanti e un colonna sonora coinvolgente.

Una cartolina pronta per l'assessorato al turismo sud coreano, con un assaggio di sfarzosi costumi, cieli azzurri, mari cristallini e musica e arte usciti dalla notte dei tempi.

Sarebbe potuto andare avanti così per anni. In Europa lo adorano. Rotten Tomatoes gli assegna un generoso 83% di valutazioni positive e Google e IMDB riportano un gradimento sopra il 7/10. Naturalmente Kim non è soddisfatto e a breve inizierà a mandare tutto all'aria per continuare la sua crescita artistica in una spirale di provocazioni al rialzo. Personalmente lo amo per questa scelta.

Han Yeo-reum, che abbiamo già visto in La samaritana, dà prova di grande presenza scenica, piuttosto che di recitazione. E' una ragazza bellissima, ma questo non può bastare in un film con pochissimi dialoghi. Il regista usa i suoi poteri occulti per farci innamorare di lei, della sua innocenza, dei suoi occhi privi di malizia, di un viso quasi inespressivo. Presto lei ci inghiotte, vediamo da quegli occhi la follia degli adulti e di un mondo,  quello della terraferma, di cui non serbiamo memoria.

TRAMA: Un uomo anziano adotta una bambina di sei anni e per dieci lunghi anni la cresce sulla sua barca allo scopo di sposarla il giorno del suo diciassettesimo compleanno... e poi c'è l'arco, che è arma al servizio della violenza del braccio. L'arco che a volte sostituisce la lingua nel chiudere i discorsi con la violenza di un urlo improvviso. L'arco che prevede il futuro. L'arco con cui suonare una melodia disperata.

Disponibile su Amazon in DVD full ITA.
Sottotitoli disponibili nel nostro fansub!
Buona visione.

giovedì 7 febbraio 2013

Save the green planet!

Cari psicopatici, 
il film di oggi è uscito nel 2003 e vi farà uscire gli occhi dalle orbite e il cervello dalle orecchie. A tratti ricorda I'm a cyborg but that's ok, per il suo modo di raccontare senza regole, ma presto va oltre, passando da un genere all'altro, ma tenendovi sempre ben incollati allo schermo.
Scritto e diretto dal poliedrico Jang Jun-hwan, con niente di rilievo nella sua carriera, ma che rivela un talento naturale per il ritmo, oltre che una fortuna sfacciata in amore, dato che ha sposato l'attrice Moon So-ri (protagonista di Peppermint Candy, Oasis e La moglie dell'avvocato).
Il cast prevede Shin Ha-kyun, pupillo di Park Chan-wook, che l'ha voluto ne La trilogia della vendetta e in Thirst, e Baek Yoon-sik, altro attore molto prolifico, che conosceremo presto in The taste of money.

TRAMA: Byeong-gu è convinto che gli alieni stiano per attaccare la Terra e che l'unico modo per evitare l'invasione sia rapire il loro capo. Con 'aiuto della sua fidanzata, rapisce un importante uomo d'affari e lo imprigiona nel suo seminterrato. Il piano inizialmente è quello di trattenerlo fino al giorno dell'eclissi, quando l'allineamento degli astri permetterà ai principi alieni di comunicare col loro avamposto sulla Terra e a quel punto Byeong-gu negozierà la liberazione dell'ostaggio in cambio della salvezza del pianeta. Tuttavia la storia diventerà man mano più complessa, grottesca, divertente, orribile, illuminante, psicotropa, analgesica, statuaria e bagonghi. Ritenetevi avvisati!

Disponibile su Amazon in DVD e a NOLEGGIO instant video (streaming 1,99$/24 ore) sub ENG e DVD sub DE. Buona visione.

martedì 5 febbraio 2013

71 into the fire

Cari soldati, 
il film di oggi è tratto da una storia vera, accaduta l'11 agosto 1950 nell'istituto femminile di P'ohang-dong, una località strategica sul fiume Nakdong, al confine tra la Corea del sud e quella del nord. Si stima che durante la guerra di Corea, 100 mila studenti si arruolarono volontari per impedire l'avanzata dell'invasione del versante comunista della penisola.
Il film è stato scritto da Lee Man-Hee e diretto da Lee Jae-han. Tra gli attori troviamo Kwong Sang-woo, che abbiamo visto da poco come protagonista in Pained. Il film è stato girato per commemorare il sacrificio dei 71 studenti che sono considerati eroi nazionali.
La critica che viene mossa più frequentemente a questo film riguarda proprio il suo plot propagandistico, ma al di là degli effetti speciali e delle interpretazioni intense, la storia condanna la guerra in sè, e non indugia su temi patriottici. Comunque per par condicio, vi segnalo anche The old garden, che racconta la storia di altri studenti repressi per le loro idee contrarie al regime capitalista della Corea del sud!

TRAMA: Oh Jang-beom è a capo di un manipolo di studenti-soldato impegnati nella difesa di un avamposto strategico. La maggior parte di questi giovanissimi soldati non ha mai tenuto un'arma in mano e lo stesso Jang-beom è diventato il loro capo per essere stato l'addetto alle munizioni. Il film è molto bello per via degli effetti speciali e delle ottime interpretazioni, ma è anche poetico per la bellissima estate che fa da sfondo alle disgrazie di questi ragazzi giovanissimi, alla disperazione di morire in battaglia e al delicato modo di far presagire la fine (imminente) di una guerra sanguinosa quanto inutile.

Il film è costato circa una decina di milioni di dollari, una cifra ridicola per Hollywood, ma alta per le casse dell'industria cinematografica coreana.
IMDB ci fa notare un blooper: il generale nord coreano indossa un Rolex degli anni Settanta.

Buona visione.

sabato 2 febbraio 2013

Arirang

Cari registi in crisi mistica,
il film di oggi è un film documentario o come dicono quelli studiati un mocumentario. Arriva nel 2011 al festival di Cannes e suscita un immediato e giustificato scalpore. Intanto perchè Kim Ki-duk, attesissimo nei festival cinematografici europei, non si faceva vivo da tre anni, poi perchè il regista coreano più amato nel mondo, può presentarsi con il filmino delle vacanze e vincere almeno un premio. 

Si tratta di un documentario, dicevamo, che col pretesto di parlare dell'incidente sul set di Dream che è quasi costato la vita alla protagonista, ci presenta un uomo, e non l'uomo considerato un genio del cinema. Ci presenta un film che è la sintesi tra un lavoro a basso costo e una genialità espressiva che trapela da qualsiasi condizione di ripresa, che prescinde troupe e attrezzature costose, che definisce i limiti del cinema nel desiderio di parlare alla gente, piuttosto che in un plot "furbetto" come è stato quello di Dream, che alla fine ha lasciato anche nel fan più sfegatato, la sensazione che per una volta il nostro Kim Ki-duk non sia riuscito a fare centro. Così il 2011 è stato l'anno della svolta per via della pausa di riflessione, per via di due lavori a costo zero (questo e Amen), ma anche per un rinnovato entusiasmo per il cinema, che si è poi confermato quest'anno con l'esperienza di Pietà. 

Un film dolce e amaro, triste ma anche allegro, come il canto dell'arirang.
Disponibile su Amazon in DVD full ITA
Buona visione.