lunedì 23 giugno 2014

The attorney

Cari avvocati, 
il film di oggi è del 2003 ed è l'esordio di Yang Woo-seok dietro la telecamera. Uscito a dicembre 2003, questo film ha subito riscosso un grande successo di botteghino, sfondando il tetto dei 7 milioni di biglietti nei primi 13 giorni dalla sua uscita e dei 10 milioni nel mese della sua programmazione. Un esordio attesissimo, quello di Yang, perchè il film è basato sul webtoon disegnato dallo stesso regista. La figura che vi si rappresenta è quella di Roh Mo-hyun, diciannovesimo presidente sudcoreano, in bilico tra leggenda e biografia. Detto questo, dimenticatevelo. The attorney è un film sulla parte buona che anche il più spregevole degli esseri umani si porta dentro. Non importa quanto le delusioni della vita o la brama di soldi e potere ti spingano a ricacciarla in un angolo recondito del tuo cuore, ci sono momenti in cui esplode e ti ritrovi a diventare un supereroe.

Il protagonista indiscusso della pellicola è il grande Song Kang-ho, che nelle mani di un esordiente, non poteva che essere più sfavillante che mai. Anche il regista se ne rende conto e dà al suo protagonista un nome fittizio per non cadere nella trappola della biografia o peggio ancora nella propaganda. Lo chiama Song Woo-seok. Lui gli presta il nome, Song il cognome.

Si vede chiaramente che in alcune scene al protagonista è stata data carta bianca e lui si è messo ad improvvisare. Fa ridere, fa commuovere, fa incazzare. Davvero un grande attore!

Dopo di che il film sembra aver svolto la sua funzione e viene messo da parte. E' uscito troppo tardi per i festival asiatici e ha suscitato qualche polemica per via del personaggio controverso, morto suicida appena 5 anni fa per un'accusa di corruzione. Per i festival occidentali viene considerato inadatto, perchè presenta una figura troppo popolare, quasi un fenomeno di costume e temono che non sarebbe stato di nostro interesse. Invece, come accadde per Silenced, al di là del fatto di cronaca, si tratta di un film che parla di verità e valore, in un modo così coreano, che non può passare inosservato.

Affianco a Song, troviamo la bellissima Kim Young-ae, 63 anni, viso austero da donna d'altri tempi. Ristoratrice, madre single, vittima del sistema. Sprizza dolcezza da tutti i pori. Riesce a commuovere con un sorriso, figuratevi quando piange!

Suo figlio è interpretato da Im Si-wan o semplicemente Siwan, idolo delle teenagers coreane in quanto cantante nella boyband  ZE:A anche noti come Children of Empire.

TRAMA: Song Woo-seok proviene da una famiglia povera ed è diventato padre troppo presto. Tuttavia è riuscito a studiare legge, diventando in poco tempo un avvocato famoso e poi un giudice. Nel 1981 decide di mollare tutto per dedicarsi alle compravendite immobiliari. I colleghi lo prendono per pazzo, ma quando fiutano il giro d'affari che ruota attorno al mercato immobiliare, fanno anche loro come lui. Ma in quegli anni, la Corea del sud sta attraversando un periodo buio. La dittatura militare è più sanguinosa che mai e scottato dalle proteste studentesche di Gwangju, il generale Cha Dong-young viene incaricato di seminare il terrore negli ambienti universitari, applicando la rigidissima Legge sulla Sicurezza Nazionale, arrestando e seviziando decine di giovani. Quando un suo conoscente verrà arrestato ingiustamente, l'avvocato Song tornerà in tribunale per difenderlo a costo della carriera, se non della vita...

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Buona visione.