lunedì 30 dicembre 2013

Beyond the years

Cari cantanti pansori,
il film che vi proponiamo oggi è del 2007 ed è stato il centesimo film di Im Kwon-taek, regista che conosciamo già dal post su Painted fire.

La storia è tratta da un romanzo breve dello scrittore coreano Yi Chong-jun, scomparso nel 2008 per un cancro ai polmoni all'età di 68 anni, già autore di Seopyenje e del romanzo da cui è stato tratto Secret Sunshine di Lee Chang-dong.

Quello dei cantanti pansori è una specie di ossessione per il regista, tanto da essere considerato il principale promotore del rinnovato interesse per questo genere nei tempi moderni. Infatti torna sull'argomento nel 2000 con Chunhyang e prima ancora nel 1993 con Seopyeonje. Il caso di quest'ultimo titolo è emblematico, perché Beyond the years è praticamente il remake informale di Seopyeonje. Ne riprende le tematiche e l'impianto narrativo, con la forza di una regia che ha sulle spalle l'esperienza di 100 film, ma non incontra il favore del pubblico che in Corea snobba le proiezioni impedendogli di arrivare al milione di dollari d'incasso. Praticamente un flop in patria!
Seopyeonje invece, nonostante la distribuzione zoppicante perché al tempo era stato sottovalutato, ha sbancato tutti i botteghini, ha rastrellato decine di premi nei festival asiatici ed europei e ha fatto staccare oltre un milione di biglietti, sgretolando ogni record di vendita nel 1993.

Dopo aver diretto il grande Choy Min-sik in Painted fire, questa volta lavora con il grande Cho jae-hyun, attore-feticcio di Kim Ki-duk, che dà prova (qualora ce ne fosse bisogno!) di avere un talento innato a prescindere dal regista.

A questo punto vi starete chiedendo se abbia senso guardare un film che è quasi un musical, cantato in un genere tradizionale di cui non sappiamo nulla. La risposta è sì, perchè Beyond the years è prima di tutto una storia d'amore per la musica e per la vita, per una donna irragiungibile e per il tempo che passa inesorabile sulle vite di ognuno di noi, sul nostro mondo e su quello che facciamo per renderlo un posto migliore.

Molto suggestive le ambientazioni, i villaggi ricostruiti con estrema cura per i dettagli, i costumi d'epoca e le usanze cerimoniose. Inoltre c'è l'accostamento un po' morboso tra il presente grigio e un passato che fino a 50 anni fa, sembrava fossilizzato da millenni addietro. Un modo di vivere in armonia con l'ambiente, che si contrappone con un presente in cui in nome del progresso, si sacrificano il territorio, le tradizioni e le persone.

TRAMA: Il film si apre su una cittadina di provincia, in cui un Cho jae-hyun anziano e un po' triste, salta giù da una corriera per tornare nei luoghi della sua infanzia e con la memoria ricorda il lontano 1956, quando con la sua sorellastra girava il mondo al seguito del suo maestro di canto pansori che li aveva adottati...

Disponibile su Amazon in DVD full ITA.
Buona visione.

sabato 21 dicembre 2013

My mother the mermaid

Care sirenette, 
il film di oggi è del 2004, diretto da Park Heung-shik, sceneggiatore e regista, inizia la sua carriera nel 2001, dopo una gavetta che l'ha visto assistente, tra gli altri, di Hur Jin-ho durante le riprese di Christmas in August.
Questo simpatico siparietto melodrammatico, ci regala una splendida doppia Jeon Do-yeon, che ricorderete per Untold scandal, Secret Sunshine, ma soprattutto per The housemaid.
Inoltre ha il fascino di un tuffo nel passato di un'antica Corea insulare, in cui la popolazione festeggiava l'arrivo della prima corriera e in questo tripudio di vite semplici e antiche tradizioni, qualcuno trova l'amore, e qualcun altro scopre che questo amore ha mille forme e non sempre è facile capire che anche la fiamma più fioca, arde ancora di quella scintilla primordiale che l'ha generata.
Un film dolcissimo, con guizzi di genio e trovate narrative che lo elevano da semplice commedia romantica. Ottima la scelta dei personaggi e la ricostruzione degli abiti tradizionali delle pescatrici in apnea, che come sirene scandagliavano i fondali rocciosi alla ricerca di ostriche e conchiglie. Il gesto dell'immersione è il simbolo di quello che succede alla protagonista, che spingendosi a cercare suo padre nei luoghi della sua giovinezza, si ritrova intrappolata nel passato e ospitata da sua madre quando aveva la sua stessa età. Senza farsi troppe domande, la ragazza assiste al corteggiamento di suo padre per conquistare il cuore di sua madre. Il tutto accade senza scadere nel facile buonismo, anche se spesso il tono tende al melodramma.
Si sente una certa nostalgia per i bei tempi andati e si condanna una società presente un po' troppo spietata, in cui un cuore puro e troppo generoso è destinato a soccombere.

TRAMA: Na-young è una ragazza di città. Per colpa dell'ingenuità di suo padre, la sua famiglia è in ristrettezze economiche. Lei è costretta ad abbandonare gli studi e ad andare a lavorare nell'ufficio postale in cui è impiegato anche il padre. Sua madre passa le giornate ad inveire contro il marito e quando questo alla fine sparisce nel nulla, la figlia lo va a cercare nell'isola sperduta in cui lui e sua madre si sono conosciuti ed amati. Non viaggia solo nello spazio, ma anche nel tempo, ritrovandosi intrappolata nella Corea di vent'anni fa, in cui sua madre aveva la sua età ed era una sirena...

Disponibile su Amazon in DVD sub ENG.
Buona visione.

mercoledì 11 dicembre 2013

Woman is the future of man

Cari amci di Hong, 
il film di oggi è del 2004 ed è il quarto film diretto da Hong Sang-soo che vi proponiamo, nonché il quinto della sua filmografia. Finanziato da due compagnie coreane e da una francese (MK2), ha racimolato l'equivalente di 1,3 milioni di dollari che non è chiaro come siano stati spesi. Inizia la distribuzione e in Korea non se lo fila nessuno, incassa 11 mila dollari negli Stati Uniti e 235 mila in Francia. Però è sugli schermi di tutti i festival del cinema.
Nel cast troviamo:
Yoo Ji-tae, viso perfetto, sorriso sornione, sarà il doppio protagonista di Secret love, ma anche nel cast di Oldboy di Park Chan-wook solo un anno prima e di Antarctic Journal l'anno dopo.
Kim Tae-woo era nel cast di JSA e di The coast Guard, nonché protagonista di Hypnotized e del primo film di Hong che vi abbiamo proposto: Woman on the beach.
Sung Hyun-ah che ricorderete nel ruolo di protagonista in Lover e in Time di Kim Ki-duk.

La trama è sempre la stessa, ma come sempre quando si guardano i film di Hong, la somma è maggiore delle singole parti. Vita quotidiana, carriere mai decollate, storie d'amore in cui ci si aspetta, poi ci si dimentica chi si stava aspettando, poi si fa un viaggio in una località marittima...

I dialoghi sono scarsi e poco sensati, ma l'atmosfera dorata e un po' decadente ti tiene attaccato allo schermo fino alla fine. Forse è un effetto che fa solo a noi occidentali. Si rimane a bocca aperta a vedere i loro bar arredati con cura, immersi nella luce candida della tarda mattinata invernale, oppure le case con i divani alti su cui nessuno si siede e i tavolini di legno bassi, ingombri di bottiglie di soju vuote. Le figure femminili riflettono tutte le fobie e le fissazioni del regista, con il loro essere eteree e filiformi, ma mai protagoniste della loro sessualità, anzi, spesso vittime. Non solo quando il sesso gli viene imposto con la forza, ma soprattutto quando davanti ad una proposta piccante o a una scusa che sta in piedi a malapena, non riescono a trovare una motivazione per non farlo. I legami sono così fragili e i desideri mai ricambiati. Personaggi tristi si muovono alla cieca, saltando da un letto all'altro. Affamati d'amore, anche fisico.

TRAMA: Mun-ho (Yoo Ji-tae) è un'insegnante d'arte e Hyeon-gon (Kim Tae-woo) è un regista che ha studiato negli Stati Uniti. Quando si incontrano dopo tanto tempo, organizzano una rimpatriata con la ex fidanzata del regista (Sung Hyun-ha) che dopo la sua partenza ha frequentato anche l'amico. I due intraprendono un viaggio a Puchon, in cui l'idilliaco incontro farà riaffiorare vecchi rancori...

Disponibile su Amazon in DVD sub ENG.
Buona visione.

giovedì 5 dicembre 2013

Hindsight

Cari consapevoli, 
il film che vi vogliamo proporre stasera è del 2011 e segna il ritorno su queste pagine e al cinema di quel brutto ceffo di Lee Hyung-seung, già noto a queste pagine per quel piccolo capolavoro che era Il mare. Dopo aver fatto sognare il pubblico con le sue atmosfere raffinate ed eleganti, dopo aver diretto Gianna Jun prima che My sassy girl la trasformasse in un'icona del cinema, dopo aver regalato ai produttori una vagonata di soldi con il successo di una pellicola girata a costo praticamente nullo e poi con la vendita milionaria dei diritti per farne un remake hollywoodiano con Keanu Reeves e Sandra Bullock, lui che fa? Si ritira!

Ebbene sì, si toglie dai piedi per ben dieci anni. I produttori gli suonano a casa la domenica mattina, con le paste e i thermos di caffè e già che ci sono, si portano dietro valigette di soldi in banconote di piccolo taglio non segnate e risme su risme di carta bianca e gli dicono: fai quello che vuoi. E lui infatti fa esattamente quello che vuole.

Quando decide di tornare dietro alla telecamera, non ha niente da dimostrare. Chiede e ottiene Song Kang-ho, che nel mentre è diventato l'attore coreano più amato in oriente e in in occidente. Gira una storia che ha pensato nei minimi dettagli. Ogni inquadratura è un capolavoro estetico. Ogni scelta cromatica è studiata per sottolineare l'emozione dei personaggi. La telecamera si muove leggera, come se planasse ai margini della scena e discretamente va alla ricerca della perfezione. E' un continuo susseguirsi di virtuosismi, dalle scene di vita quotidiana a rapidissime scene di lotta corpo a corpo, dalle sparatorie ad inseguimenti mozzafiato in auto.

Hindsight è il senno di poi, locuzione nominale che indica la consapevolezza tardiva di come sarebbe stato meglio agire. Tutto del film cerca la ciclicità, iniziando con quella scena finale incredibile in cui tutto crolla e non ci si spiega come si arriverà a tanto. Song come sempre è un attore strepitoso, il suo personaggio è in bilico tra Leon e un Humbert un po' patetico che sbava dietro la sua Lolita. Accompagnato dall'eco di glorie passate come mafioso leggendario, Doo-hun cerca una vita tranquilla, in cui poter godere delle cose più semplici e nel farlo, rinuncia consapevolmente al suo carisma, all'eleganza della sua vita passata, cerca un nuovo inizio con umiltà e dedizione e ci strappa più di un sorriso con la sua goffaggine, che in un attimo scompare quando le cose precipitano...

Un'altra splendida traduzione di ela per la nostra pagina!

TRAMA: Doo-hun è un ex gangster che cerca di uscire dal giro e aprirsi un ristorante. Il suo capo però viene investito da un auto e in punto di morte lo nomina suo successore. Intanto al corso di cucina, tra lui e la bellissima Se-bin, una ragazza con la metà dei suoi anni, sembra stia nascendo qualcosa, ma alcuni strozzini minacciano la coinquilina della ragazza e in cambio del debito le chiedono...

Disponibile su Amazon in DVD sub ENG
Scarica i sottotitoli ITA by ela per FCI.
Buona visione.

lunedì 2 dicembre 2013

The foul king

Cari wrestler,
il film di oggi è del 2000 e riporta su queste pagine una coppia di personaggi che ci sono particolarmente cari: Kim Ji-won e Song Kang-ho. Il primo è il regista di questa pellicola, di cui abbiamo presentato il film d'esordio solo qualche post fa: The quiet family. Nel suo secondo lavoro ha voluto tenere quel giovanotto dall'aspetto simpatico che risponde al nome di Song Kang-ho e che conosciamo per... insomma, metà della nostra filmografia!
Tornano i simpatici turbamenti delle persone semplici, impegnate in vite qualunque, che senza il minimo qualunquismo rappresentano l'ossessione primordiale del regista coreano più amato in occidente.
Una storia che si scrive da sola, seguendo le gesta di un giovanotto ingenuo al lavoro, dove è un impiegato poco efficiente, preso di mira dai superiori e dai colleghi, poi c'è la vita in famiglia di questo bambinone considerato un incapace e in fine il mondo fatato dello sport, il sogno che diventa realtà di calcare il ring indossando una maschera sgargiante e magari alla fine scoprire che lo spettacolo visto da dietro le quinte è meno spettacolare, che il re del wrestling è anche il re degli imbroglioni, ma avere dentro di sé tanto entusiasmo da trovarlo comunque divertente. Non perché sia meglio interpretare una parodia coreografata della vita, ma per poter dire di aver scelto la propria strada e di percorrerla fino in fondo.
Consigliato ai fan di Kim, a quelli di Song e agli amanti delle commedie simpatiche, divertenti, ma soprattutto delicate e mai banali.

TRAMA: Dae-ho è un giovane appassionato di wrestling. Quando il lavoro e la famiglia lo fanno sentire un fallito, decide di dedicarsi al suo sport preferito. Indossa la sua maschera e inizia
il duro allenamento per diventare un onesto lottatore di wrestling: il re degli imbroglioni!

Disponibile su Amazon in DVD sub ENG.
Buona visione.

venerdì 22 novembre 2013

Untold scandal

Cari scellerati, 
i film che vi proponiamo oggi è del 2003, diretto da E J-yong, il cui nome nella notazione più usata si scriverebbe Lee Jae-yong, ma ama firmarsi così e chi siamo noi per dire a un regista coreano come si chiama? Classe 66, per la prima volta sulle nostre pagine, ma al cinema dal 1998, si incunea testardamente in un progetto pretenzioso: portare sul grande schermo la millemillesima trasposizione del romanzo francese Les liaisons dangereuses. 

Scritto in forma epistolare nel 1782 da Pierre Choderlos de Laclos, fece subito scandalo, tanto da far considerare il suo autore alla stessa stregua del marchese de Sade. 

Due secoli dopo, il mondo è molto cambiato, ma la malizia e gli intrighi di questo romanzo, hanno influenzato centinaia di pellicole e hanno dato vita a numerose trasposizioni, la prima delle quali nel 1959 ad opera del regista francese Roger Vadim, poi divenuto famoso (o famigerato) per aver diretto (e sposato, ma non in quest'ordine!) Jane Fonda nel film scandalo Barbarella del 1968. 

Dopo di lui, ci prova il regista inglese Stephen Frears che con il suo Dangerous Liaisons del 1988, porta sul grande schermo un cast eccezionale, composto da Glenn Close, John Malkovich, Michelle Pfeiffer e Uma Thurman. 

Un anno dopo, nel 1988, il regista ceco Milos Forman, dirige Colin Firth e Annette Bening in Valmont. 

Nel 1999 Roger Kumble per conto di Hollywood, trasforma un film delicato e scandaloso allo stesso tempo, in un blockbuster che fa il tutto esaurito nei cinema statunitensi: Cruel intentions. Per non spaventare troppo gli spettatori americani con una storia troppo esotica, ambientata in Europa nel diciottesimo secolo, Kumble pensa bene di ambientarla a New York nel presente, stravolgendo completamente la trama. Ciliegina sulla torta, la nostra amica Sarah Michelle Gellar (meglio nota come Buffy l'ammazza film asiatici!) nel ruolo della protagonista. Forte di un budget che supera la somma di tutte le trasposizioni passate presenti e future, si merita anche due sequel, nel 2000 e nel 2004. 

Tornando al nostro film, con un budget di 5 milioni di dollari e un incasso di 5,7 milioni, ha sfiorato il flop e non è stato distribuito al di fuori dell'Asia. In compenso ha fatto incetta di premi nei festival del cinema coreani, cinesi, giapponesi e nel nostrano Verona Film Festival, dove è stato insignito del premio Stefano Reggiani dall'Ordine dei Giornalisti e del riconoscimento per l'alto contributo artistico, tecnico e creativo.

Come il romanzo originale, è stato ambientato nel diciottesimo secolo, ma invece delle sfarzose corti francesi, ci troviamo nel pieno della dinastia Joseon, come nei film di cui abbiamo già parlato: A frozen flowerMasquerade, Painted fire e naturalmente Forbidden quest.

Un cast senza grandi nomi, fatta eccezione per una giovanissima e ancora sconosciuta Jeon Do-yeon, che ci delizierà negli anni successivi con Secret Sunshine e The Housemaid e che ritroveremo in futuro su questo blog  in My mother the mermaid

Un film che affascina fin dai primi minuti, per le sue corti immerse nel verde e per i personaggi eccessivamente cerimoniosi. Sorprende che l'intrigo funzioni in un luogo tanto lontano e diverso dall'ambientazione originale, come a dimostrare che la perfidia di cui si parla, non si trova nella società o nei gesti, ma è dentro di noi e ci può ferire (e far ferire il prossimo) da un momento all'altro. 

TRAMA: Jo-won è un nobile donnaiolo senza scrupoli, sua cugina Jo è andata in sposa a un nobile, ma non sono riusciti a concepire. Secondo le usanze del tempo, il marito poteva scegliere una concubina per portare avanti il nome di famiglia. Indispettita dalla notizia che suo marito ha posato gli occhi sulla bella So-ok, trama che suo cugino la metta incinta prima che entri in casa sua, per poi rivelare al marito (sul letto di morte) che quello che ha cresciuto come un suo discendente, in realtà non è figlio suo. Jo-won accetta di tramare contro il marito di sua cugina, ma rifiuta di mettere incinta So-ok, lasciando che cresca l'attrazione tra lei e il giovane vicino di casa. Lui dal canto suo ha adocchiato Lady Jeong, la donna rimasta vedova prima del matrimonio, che da 12 anni osserva un rigido regime di carità e astinenza. Riuscendo a corrompere l'incorruttibile, avrà in premio di possedere il suo vero sogno proibito: sua cugina. 

domenica 17 novembre 2013

The loner

Cari hikikomori, 
il film di oggi è del 2008 scritto e diretto da Park Jae-sik. Anche noto come Wetoli, Orphaned e Hikikomori, ha i mille titoli dei film che sono finiti in flop: solo 400 mila dollari al botteghino. Anche il profilo del regista su Hancinema e Asianwiki tradisce una certa indifferenza. Su wikipedia nemmeno c'è!
Eppure questo filmetto è un piccolo capolavoro k-horror e ha tutti i numeri per avere successo, almeno in occidente. Soprattutto perchè si affronta il fenomeno degli hikikomori, sindrome sempre più popolare in Asia, ma che sembra destinata a espandersi in tutto il mondo. Ne abbiamo sentito parlare per la prima volta in Castaway on the Moon.

Nel complesso si tratta di un chiaro omaggio a A tale of two sisters di Kim Ji-won, con scene dettate dal genere, ma anche elementi di grande eleganza e un'attenzione morbosa per i dettagli, che si contrappone a un girato volutamente low-fi.
Altro punto in comune con il film di kim, è la colonna sonora, curata anche in questo caso da Lee Byung-woo, che ci regala un altro dei suoi valzer suggestivi e drammatici.
Il plot claustrofobico imponeva una scenografia molto curata e la produzione ha investito un terzo del tempo previsto per il girato (3 mesi) e del budget (presumibilmente intorno al milione di dollari), per creare in studio l'intera villa in cui è ambientato il film. La fotografia di ogni scena è coerente con l'ambiente in cui si svolge e l'effetto è simile ai videogiochi. Man mano che il film prosegue, anche i personaggi sembrano combattere contro l'inerzia di quelle ambientazioni. La sala da pranzo fredda ed esageratamente sfarzosa, è il regno della nonna, sempre vestita in abiti tradizionali e sempre attenta all'apparenza. Il giardino d'inverno, coperto come una serra, è un luogo di passaggio e contrasti ed è lì che i personaggi si inseguono e si combattono. Lo studio di Se-jin è un trionfo di cuoio scuro e luci soffuse in un ambiente testosteronico. La stanza di Soo-na è carina, ma un po' infantile, poi si trasforma nella tana di un animale selvatico. Il corridoio, buio e un po' opprimente, diventa il confine tra la stanza della Soo-na hikikomori e gli altri personaggi e a momenti sembra diventare gigantesco, quando la nonna lo percorre claudicante  o quando il padre si siede davanti alla porta o impugna una mazza da golf (casualmente un ferro3).

Esistono dei punti deboli nella trama, ma nel complesso è un film affascinante, che si regge su una sceneggiatura ben scritta, tratta temi e personaggi moderni e interessanti, dura 120 minuti che sembrano mezz'ora ed è ben girato, eppure non è piaciuto in patria e non ha trovato un buon distributore all'estero, cadendo nel dimenticatoio. Tradotto per voi dal nostro staff in esclusiva!

TRAMA: Soo-na è una ragazza delle superiori studiosa ed educata, che dopo la morte di entrambi i suoi genitori, vive in una bellissima villa con suo zio e la nonna. La vita scorre tra i piccoli problemi quotidiani, quando una donna arriva dal nulla e dice di essere la madre della ragazza. Contemporaneamente alcune sue compagne di scuola si suicidano. Soo-na decide di allontanarsi dal mondo, rinchiudendosi nella sua stanza. Gli hikikomori sono tali a seguito di un disagio sociale, spesso per un forte trauma, ma a volte sono colpiti da una maledizione e in questo caso la cosa diventa contagiosa...

Disponibile su Amazon in DVD o NOLEGGIO sub ENG.
Sottotitoli disponibili nel nostro fansub!
Buona visione.

venerdì 15 novembre 2013

Tidal wave

Cari sopravvissuti,
il film di oggi è del 2009, per la regia di Yoon Je-kyoon. Noto in patria come Haeundae, località balneare in cui sono ambientati i fatti, e come Tsunami, titolo poi ritenuto troppo esplicito e cambiato a livello internazionale come Tidal wave (onda di marea).
Si tratta del primo film di genere Catastrofico mai prodotto in Corea. Gli asiatici, si sa, sono sempre affascinati dai monster movie. La maggior parte degli attuali appassionati di cinema asiatico, hanno iniziato ad amarli dalle serie animate con i robottoni (in Corea c'era Taekwon V) e da classici come Godzilla (in Corea c'era Yongary), ma il genere catastrofico, nato in America agli inizi degli anni Ottanta, non è attecchito in Asia. Sarà che per loro tifoni, valanghe, terremoti e appunto Tsunami, sono all'ordine del giorno. Tuttavia, all'indomani dello tsunami indonesiano del 2004, Yoon Je-kyoon ha deciso di tentare l'esperimento e abbracciare per la prima volta il genere. Per noi italiani, ma forse non solo, il genere catastrofico è un simpatico passatempo che ha poco o niente a che fare col cinema. E soprattutto è una scienza esatta. Per fare un buon film catastrofico serve solo una cosa: una montagna di soldi. Il budget totale è l'equivalente di oltre 16 milioni di dollari, cifra record in Asia, racimolata dalla casa di produzione Doosaboo film. La CJ Entertainment, il principale distributore cinematografico coreano, fiuta l'affare e copre più della metà delle spese, stanziando l'equivalente di 9,8  milioni di dollari. Per la cronaca, una produzione analoga negli Stati Uniti, sarebbe costata cinque volte tanto.

Il resto si scrive da solo. Si prende il budget, lo si divide a metà, si stanzia la metà per le scene della catastrofe (approssimativamente di 10 minuti) e l'altra metà per i restanti 110 minuti.
La sceneggiatura invece si divide in 3 parti:
Prima parte: cazzeggio. Si bombarda lo spettatore con insulse scenette familiari, stucchevoli corteggiamenti e umorismo da due soldi.
Seconda parte: la catastrofe. Il prima stiracchiato il più possibile, la catastrofe (la cui durata e spettacolarità dipendono esclusivamente dal budget) e il periodo immediatamente successivo, in cui i personaggi e gli spettatori esplorano e metabolizzano il nuovo scenario.
Terza parte: la sopravvivenza. I personaggi sono sommersi, risucchiati, intrappolati, sepolti vivi e cercano di salvarsi la pelle.

Personaggi fissi:
1) lo scienziato che ha previsto tutto, ma nessuno gli crede;
2) lo scemo del villaggio, che fa da intermezzo comico e non muore mai;
3) l'imbranato che nel momento del bisogno diventa un eroe;
4) il timido, che dopo aver sbavato dietro la bellona di turno, trova il coraggio di rivelare i suoi sentimenti solo dopo la morte di qualche milione di persone
5) il cattivo che diventa buono.

Questo per dire che se volevano scrivere un film catastrofico, sarebbe bastata una mail e per 20 € gli avrei scritto un copione perfetto. Yoon non è d'accordo e chiama a rapporto un cast eccezionale:
Sol Kyung-gu, protagonista di Peppermint Candy e Oasis, nonché odiatissimo padre senza testa di Kim Sae-ron in A brand new life;
Kim In-kwon, anche lui in Peppermint Candy, ma anche in Once upon a time in high school e in Masquerade, qui interpreta lo scemo del villaggio di cui sopra;
Ha Ji-won, poliedrica presentatrice, attrice cinematografica e televisiva nonché cantante, per la prima volta sulle nostre pagine, ma che rivedremo presto in Phone.
Park Joong-hoon, anche lui per la prima volta sulle nostre pagine, ma sul grande schermo dal 1985, qui interpreta lo scienziato che ha previsto tutto ma a cui nessuno crede;
Uhm Jung-hwa, meglio nota come la Madonna coreana, cantante famosissima e indimenticabile interprete di 20 lungometraggi, tra cui Marriage is a crazy thing e Seducing mr. Perfect;
Lee Min-ki, cantante e attore televisivo e cinematografico, che abbiamo conosciuto la settimana scorsa in Spellbound;
Kang Ye-won, la protagonista di Addicted, accanto a Lee Byung-un e che rivedremo presto in Hello ghost.
Kim Yoo-jung, che all'epoca delle riprese aveva 9 anni, la bambina di Sympathy for lady Vengeance e di The chaser (la figlia di Min-ji).

Non pago di questa carrellata di celebrità coreane, affida la colonna sonora al più grande musicista del cinema coreano: Lee Byung-woo, il compositore del valzer disperato di A tale of two sisters, della colonna sonora di Mother di Bong Joon-ho e Hansel and Gretel, che ritroveremo domenica in un altro grande titolo in esclusiva per il nostro blog (nel senso che abbiamo tradotto i sottotitoli!) The loner.

Gli effetti speciali sono veramente notevoli e sono stati fatti negli studi dell'americana Polygon entertainment di San Francisco, da sempre al soldo delle produzioni di film catastrofici, tra i quali, ad esempio, La tempesta perfetta.

Il film è stato un successo di pubblico e critica in tutta l'Asia, in Australia, Repubblica Ceca e Ungheria e Turchia ed è stato distribuito con successo in Inghilterra. L'Europa (come al solito!) l'ha snobbato alla grande, tranne in Germania, dove è stato acquistato per la distribuzione nazionale in Home video e anche negli Stati Uniti, nonostante i titoloni di Variety sul budget record in Asia, al momento di acquistare i diritti di distribuzione, qualcosa è andato storto e la distribuzione anche in questo caso si è limitata all'home video.

In definitiva, il film è divertente e si lascia guardare, ma ci sono alcune scelte, personalmente dei veri e propri errori, che ne hanno rovinato la visione. Soprattutto lo tsunami, che arriva troppo tardi. I personaggi stereotipati e le scene di circostanza ci sono tutte, ma se la catastrofe non arriva almeno a metà film, finisce per non entrare veramente a far parte della storia, ma divenire un semplice finale ad effetto.

TRAMA: nella parte sud orientale della penisola coreana, la metropoli di Haeundae ospita 450 mila abitanti, in un complesso di grattacieli e autostrade ultramoderne. Nel tratto di mare che la separa dal Giappone, più di 50 terremoti si manifestano ogni anno. Ma il geologo Kim-hwi, confrontando i dati degli ultimi anni, sospetta che una catastrofe sia imminente... ma nessuno gli crede!

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Disponibile su Amazon in DVD sub ENG
Sottotitoli in italiano disponibili su Mist fansub.
FCI sostiene il Mist. Per fare altrettanto, ricordatevi di ringraziare quando scaricate i sottotitoli!
Buona visione.

sabato 9 novembre 2013

Spellbound

Cari amanti incantati, 
il film di oggi (conosciuto anche col titolo letterale Chilling romance) è uscito nel 2011 e costituisce l'esordio molto promettente di Hwang In-ho, scrittore, sceneggiatore e adesso anche regista. Dopo il successo di Spellbound, con quasi 19 milioni di dollari d'incasso, il suo successivo lavoro intitolato Monster è già in programma per sabato prossimo.

Spellbound è uno strano connubio tra commedia romantica e horror. Un accostamento ardito che è diventato un po' la firma del suo regista e autore. Un film che sa essere al contempo divertente, sexy e spaventoso.

Nelle mani di questo bizzarro personaggio, una delle coppie meglio assortite degli ultimi tempi:

Lee Min-ki, al tempo delle riprese venticinquenne, attore televisivo, cantante e dal 2009, sorpresa del grande schermo col film Tidal Wave, il primo film catastrofico sud coreano. Lui ha un viso perfetto, è magrissimo, ha le gambe più femminili della sua compagna in questo film, tuttavia riesce a risultare simpatico e credibile nel suo ruolo da fighetto fifone. E sexy.

Son Ye-jin, ventinove anni al tempo delle riprese. Lei ce la ricordiamo in Painted fire, The classic, ma soprattutto in quel piccolo e doloroso capolavoro che s'intitola A moment to rememeber, che ci ha lasciato una specie di ferita aperta nel cuore, tanto che dopo averla riconosciuta ci vuole un po' per apprezzare il ruolo divertente e autoironico che ha in questo film.

Il tono è magico e scanzonato, come una sorta di fiaba moderna, ma non mancano i momenti apertamente horror e i guizzi comici tipicamente orientali. La storia pasticcia un po' con i tempi, ma si mantiene sempre scorrevole e interessante. Alcune trovate divertenti impreziosiscono le scene, come le facce di lei al loro primo incontro, le illuminazioni del prestigiatore nelle prime scene e soprattutto le allusioni sessuali delle amiche di lei.
Un film da non perdere!

Alla tastiera per noi, l'impagabile ela, che come sempre traduce con cura e amore. Nonostante il caldo, è già al lavoro sul titolo successivo, previsto per sabato prossimo!

TRAMA: Ma Jo-goo (Lee Min-ki) è un illusionista di strada. Un giorno durante un suo spettacolo scorge tra il pubblico una ragazza, Kang Yeo-ri (Son Ye-jin), che sembra essere l'unica a non divertirsi. Deciso a scoprire perché, la insegue. Nascono nell'ordine: l'idea per un nuovo fantastico numero di magia, una bella storia d'amore e un terribile calvario per il bel maghetto, che scoprirà che la misteriosa ragazza che non ride mai, è perseguitata dai fantasmi...

Disponibile su Amazon in DVD sub ENG.
Sottotitoli disponibili nel nostro fansub!
Buona visione.

venerdì 8 novembre 2013

The Berlin file

Care spie,
il film di oggi è uno spy movie adrenalinico e accattivante. Diretto da Ryu Seung-wan nel 2013, già su queste pagine dai tempi di Crying fist. Se il suo primo lavoro gli è valso l'equivalente oltre 10 milioni di dollari, The Berlin file con il suo budget da 10 milioni, ha sfiorato i 50 milioni di incasso.
Complice di tanto successo, un cast di tutto rispetto che vede:

La nostra amatissima Gianna Jun nel ruolo di traduttrice dell'ambasciatore nord coreano a Berlino (ma è solo una copertura!), che ricorderete per My Sassy girl, il Mare e The man who was Superman.

Nella parte di suo marito (ma solo sul grande schermo), il grande Ha Jung-woo nel ruolo di uno spietato agente fantasma al soldo dei servizi segreti nord coreani, che ricorderete per Madeleine, Breath, The Chaser e The Yellow Sea. Con questa interpretazione si aggiudica il premio "Miglior attore" al Baeksang Art Award.

Riu Seung-bum, fratello del regista, immancabile in ogni suo film, che ricorderete per Crying fist e Perfect Number, nel ruolo del perfido figlio del primo ministro nord coreano che cerca di trarre vantaggio dal passaggio di carica tra Kim Jong-il e Kim Jong-un.

Han Suk-kyu, che ricorderete per le sue strepitose interpretazioni in Green Fish, Christmas in August, Shiri e Forbidden Quest, nel ruolo di agente ufficiale sud coreano che collabora con la CIA per cercare le tracce del misterioso conto estero con il tesoro del leader nord coreano.

Un film che per volontà del regista si ispira apertamente alla serie statunitense The Bourn Identity, fissando l'attenzione sul mondo affascinante dello spionaggio e del controspionaggio, ma anche sul lato umano di un lavoro che diventa una vita piena di pericoli e di solitudine. Altro grande impegno è creare un plot che tratti in modo realistico e non schierato l'eterno conflitto tra la Corea del sud e quella del nord, immaginando il conflitto interiore tra l'amor di patria, la fedeltà al leader e gli interessi personali per accaparrarsi un tesoro in un conto estero.

Una spy story piena di sangue, sparatorie, ma senza americanate, dialoghi ridicoli o spacconate. Un film da cui trapela voglia di sopravvivere ai proiettili sparati in abbondanza, ma anche alla tristezza di una vita spinta fino al limite di sopportazione.

A scapito del successo in sala, molte le nomination nei festival asiatici, ma pochi i premi portati a casa.

TRAMA: In un hotel a Berlino, l'agente segreto nord coreano Pyo (Ha Jung-woo), sta contrattando la compravendita di una partita di armi dal Mossad, per mezzo di un intermediario russo. L'agente sud coreano Jung (Han Suk-kyu) intercetta l'operazione e la manda a monte. Il figlio del braccio destro del leader nord coreano, il perfido Dong (Ryo Seung-bum) accusa il console nord coreano di aver fatto la soffiata in collaborazione con la moglie di Pyo, Ryun Jung-he (Gianna Jun), la traduttrice del consolato. All'agente Pyo viene chiesto di accusare sua moglie di alto tradimento, ma qualcosa non quadra...

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Disponibile su Amazon in DVD sub ENG.
Sottotitoli in italiano disponibili presso i Doramisti Anonimi.
FCI sostiene il DAF, per fare altrettanto, basta registrarsi e ringraziare quando si scaricano i sottotitoli.
Buona visione.



venerdì 1 novembre 2013

The quiet family

Care famigliole,  il film di oggi è il debutto di nientemenoché Kim Ji-woon, che ormai conoscerete a memoria per i precedenti titoli che vi abbiamo presentato. Titoli del calibro di A tale of two sisters, A bittersweet life, The good the bad the weird e I saw the devil.
Insieme per la prima volta, un anno prima di Shiri, due dei più grandi attori coreani di tutti i tempi: Song Kang-ho e Choi Min-sik.
Il genere è in bilico tra l'horror e una commedia grottesca, al plot surreale si sovrappongono momenti di pura comicità, con un Song giovanissimo, ma già in forma strepitosa.
Uscito nel 1998 ha avuto subito un buon successo, tanto da meritarsi appena 3 anni più tardi, il remake giapponese per mano di Takashi Miike.
Il film inchioda allo schermo già dalla prima scena. Il basso budget e il regista esordiente si vedono tutti, ma già ci sono i germogli di quello che sarà il regista con l'impatto visivo più poderoso così in oriente come in occidente. Una questione di dettagli, luci che si accendono all'improvviso nel buio, colori contrastanti che si accostano, lunghe carrellate. C'è la bellezza delle immagini e il desiderio di stupire, di fare un film sopra le righe, di rendere speciale una trama che ha già i numeri per confezionare un piccolo capolavoro.

TRAMA: La famiglia Kang lascia la città per cercare fortuna in una remota località di montagna, dove acquista una grande casa e la converte in un piccolo albergo per gli escursionisti. La sfortuna (o forse una maledizione!) impedirà ai loro affari di decollare, con una serie di eventi sfortunati che affronteranno in modo da renderli ancora più catastrofici...

Disponibile su Amazon in DVD sub ENG.
Buona visione.

domenica 27 ottobre 2013

Blind

Cari ipovedenti, 
dopo una lunga quanto ingiustificata assenza, tornano i nostri consigli sul cinema sud coreano contemporaneo. Oggi vi proponiamo un film del 2011, diretto da Ahn Sang-hoon, personaggio emblematico nel panorama cinematografico coreano. Un uomo dall'oscuro passato, con soli tre titoli all'attivo da regista, ma le mani in pasta nella produzione di Bad guy e Failan. Sappiamo solo che si è laureato alla scuola d'arte nazionale e che Blind lo ha reso famoso e -potremmo azzardare- anche ricco, dato che si tratta di un thriller a basso budget che apparentemente senza motivo, sfora il tetto di 15 milioni di dollari d'incasso.

Nonostante l'assenza di attori blasonati, la bellissima protagonista Kim Ha-neul si merita un Grand Bell e un Blue Dragon come migliore attrice. Un altro premio al Grand Bell, va allo sceneggiatore.

No, non si tratta di un capolavoro, ma di uno di quei film che ti fanno volare 111 minuti in un soffio.
Notevoli alcune scene nella soggettiva della protagonista, quando gli oggetti emergono dal buio non appena producono un rumore. Bravo anche il cane, accreditato su Asianwiki col nome di Dolly e tanto di foto!
Ottima la trama, ricca di colpi di scena mai banali. Trama che due anni prima di diventare un film, si è aggiudicata il premio "Hit by pitch" nel concorso organizzato dalla casa produttrice Guild.

Divertente, adrenalinico e secondo noi gli si può perdonare di non aggiungere niente di nuovo a un genere che negli ultimi tempi risulta un po' inflazionato, solo perchè fa letteralmente impazzire le platee coreane.

TRAMA: Min Soo-ah è una cadetta della scuola di polizia, rimasta cieca a seguito di un incidente automobilistico costato la vita al suo amato fratellastro. Ora che la sua carriera è rovinata, la donna si ritrova a convivere con i sensi di colpa, con il suo handicap e come se non bastasse, ad indagare su un misterioso serial killer incontrato per caso. La tenacia e l'istinto di sopravvivenza, le insegneranno ad esplorare quel mondo buio e a "vedere" meglio di chi può ancora usare gli occhi...

Disponibile su Amazon in DVD e BluRay full ITA
Sub ITA by Film Coreani Ita.
Buona visione.

venerdì 11 ottobre 2013

Fighter in the wind

Cari guerrieri, 
il film di oggi è del 2004, per la regia di Yang Yun-ho, classe 66, scrittore per il grande e piccolo schermo, attivo dal 1996, approdato solo oggi per la prima volta su queste pagine.
Costato l'equivalente di 6 milioni di dollari (budget piuttosto elevato nel 2004!) è stato il settimo film più visto dell'anno, facendo staccare oltre 2,3 milioni di biglietti. Più in alto in classifica quell'anno vedeva al terzo posto Once upon a time in high school, che vi abbiamo presentato la settimana scorsa e al quinto A moment to remember. Sempre del 2004 vi abbiamo presentato Hipnotized che si trova solo al quarantesimo posto e ancora più giù troviamo il doppio Kim Ki-duk, 3-Iron e Samaritan Girl, rispettivamente cinquantatreesimo e cinquantanovesimo. Questo per dire che le classifiche alla fine non hanno una grande importanza!
La storia narra le gesta ampiamente romanzate del grande karateka coreano Masutatsu "Mas" Oyama, il cui vero nome era Choi Yeong-eui, che inventò lo stile Kyokushinkaikan.
Nel ruolo del protagonista c'è Yang Dong-geun, che abbiamo già visto in Adress unknown, affiancato da un cast prevalentemente giapponese.
Un periodo storico controverso, in cui oriente ed occidente si scontrano senza esclusione di colpi, fa da sfondo a un accorato tentativo di migliorare il mondo con la forza interiore e con l'allenamento. Un film in cui una delicata metafora contrappone agli orrori della guerra, la purezza e la perfezione delle arti marziali, come se volesse indicarci che l'unica battaglia che vale la pena di combattere è quella per migliorare sé stessi. E migliorare sé stessi è il modo più efficace per migliorare il mondo.
Un film accattivante, dal ritmo serrato, divertente e disperato.

TRAMA: alla fine della seconda guerra mondiale, il giovane Choi parte per il Giappone per diventare pilota di caccia e difendere il suo Paese, ma il destino ha ben altro in serbo per lui. Il suo talento innato per le arti marziali lo porterà ad affrontare i più grandi maestri dell'estremo oriente e la sua guerra per cambiare il mondo si svolgerà tra i dojo e le sessioni di duro allenamento, finchè...

Disponibile su Amazon in DVD sub ENG
Buona visione.


venerdì 4 ottobre 2013

Once Upon a Time in High School: The Spirit of Jeet Kune Do

Cari studenti,
il film di oggi è del 2004 e segna il ritorno su queste pagine di Yoo Ha, regista molto amato su quest blog, di cui abbiamo visto quasi tutta la filmografia: Marriage is a crazy thing, A dirty carnival, A frozen flower e Howling. Praticamente ci manca solo il suo esordio, risalente al 1993: We Must Go to Apgujeong-dong on Windy Days. Un regista poco prolifico, perché impegnato nella sua carriera di poeta e scrittore, ma che quando si accomoda dietro la macchina da presa, sfodera un talento e una sensibilità disarmanti. Nelle sue grinfie stavolta finisce il bel Kwon Sang-woo, che ricorderete per la sua recitazione in Pained.
Il film è ambientato in una scuola superiore coreana nell'anno 1978 e ricostruisce con cura le uniformi, l'aspetto della provincia, ma anche la violenza nelle strade, il bullismo in classe, e la severità degli insegnanti in un periodo in cui la disciplina si insegnava a suon di punizioni corporali.
Lo sforzo di un gruppo di studenti di essere "all'altezza" della società, si traduce in una ricerca affannosa di giustizia, di riscatto sociale, di amore.
Un film che ricorda molto un altro titolo presentato di recente: Bleak night, un po' per il bullismo, un po' per quel suo essere film di formazione. C'è una bella storia d'amore, ci sono gli amici della scuola, ci sono le grandi delusioni e i piccoli drammi, ma alla fine quello che conta è imparare ad amare sè stessi, migliorarsi e essere epici, anche se solo per un giorno. Insomma, vi piacerà!

TRAMA: Hyun-soo è uno studente trasferitosi da poco. Combatte per integrarsi in una scuola violenta e sogna di essere valoroso come il suo idolo: Bruce Lee. Figlio di un povero insegnante di Taekwondo, inizia un duro allenamento per migliorare sè stesso e vincere la battaglia della vita...

Disponibile su Amazon in DVD sub ENG.
Buona visione.

venerdì 27 settembre 2013

Moebius

Cari amici di ammore,
da queste parti non siamo molto propensi a parlare di anteprime e di film che sono stati regolarmente distribuiti in Italia e nel mondo, ma per Kim Ki-duk possiamo fare uno strappo alla regola. Il film del regista coreano più amato in Italia, ha partecipato alla 70a mostra del Cinema di Venezia come fuori concorso e ha fatto subito parlare di sé. Tuttavia la distribuzione al cinema è stata limitata a poche sale, non si è visto un trailer a pagarlo e l'affluenza è stata molto modesta. Possiamo dire tranquillamente un flop.
Ora, ci rendiamo conto di non essere obiettivi, ma questo film ha mosso le aspettative di tutta la redazione e dell'intero gruppo facebook e le aspettative non sono mai una cosa buona e invece il film inizia con i soliti titoli di testa scarni e dalla prima immagine ti travolge LA BELLEZZA.
Dopo pochi minuti, ti rendi conto che i personaggi non pronunceranno una sola parola per tutto il film. Non è strano per Kim, né crediamo si tratti di un espediente narrativo innovativo, solo la conseguenza di una recitazione poderosa, in primis l'espressività della bellissima Lee Eun-woo, con il suo ghigno pazzesco che vi rimarrà dentro per sempre, poi torna Cho Jae-hyun, che è in assoluto l'attore preferito del regista, che l'ha voluto con lui dall'esordio con Croccodile, poi Wild animalsThe isleIndirizzo sconosciutoBad guy e che abbiamo visto in queste pagine in Marine Boy e Interview.
Inutile spiegare la trama, come è inutile spiegare le poesie. L'estrema violenza paventata dai primi spettatori, che probabilmente ha tenuto ben lontani dalle sale gli scettici, sulla pellicola non c'è. Sì, c'è violenza in un uomo che prende una pistola da un cassetto e se la punta alla tempia o, senza soluzione di continuità, ai genitali. Che spari o meno. C'è violenza in una coppia di genitori che si rotolano sul pavimento davanti al proprio figlio, in una "normale" scena di violenza familiare. C'è una violenza estrema in un Galaxy Note2 con il numero della tua amante registrato in rubrica come <3^^. C'è più violenza in una donna che vorrebbe salvare a tutti i costi il suo rapporto e non riuscendoci, decide di infliggere una punizione alla sua famiglia, che sia immensa come il dolore che prova lei.
Quando si parla di Moebius, due parole chiave sono subito associate al titolo: evirazione e incesto. Certo non annunciano un film allegro, ma non si tratta nemmeno di una provocazione a chi la spara più grossa! Quello che succede nei film di Kim Ki-duk è sempre da rileggere in chiave metaforica. Inutile fare il puntiglio perchè il medico di Time non avrebbe dovuto fare tutti quegli interventi di chirurgia estetica immotivati, così come è inutile far notare che in Soffio si parla di una condanna a morte nei giorni nostri, quando in Corea del sud, pur non essendo mai stata abolita la pena di morte per il reato di omicidio, esiste una moratoria di fatto dal 1998.
Moebius riprende il discorso interrotto in Primavera, estate, autunno, inverno e... ancora primavera, quando parlando il linguaggio dello spettatore, creava una situazione "piccante" tra il discepolo e la sconosciuta. Situazione che rimanda subito lo spettatore ai piaceri della carne, all'esplorazione di una sessualità mai coltivata, che nonostante tutto è finalmente sbocciata in modo dirompente. Ma il maestro invece che gioire, si rattrista. Vede in quel nuovo capitolo della vita del suo discepolo un fardello immane di sofferenza e prevede già l'influenza del desiderio sulla saggezza, la rabbia che ne conseguirà sarà devastante e rovinerà l'idillio di quell'anima candida che dimorava nel tempio galleggiante sul lago sperduto nel nulla.
Circa a metà del film, spicca un'autocitazione a ferro 3, nella scena in cui i due amanti si baciano "attraverso" il corpo di un terzo incomodo. Una cosa inusuale, così come sono stonate alcune scene in cui la ricerca dei personaggi su internet, porta a pagine sconclusionate e inconcludenti, da cui la loro speranza attinge a piene mani. Una ricerca tesa ad esplorare il limite tra l'essenza degli esseri umani e la loro fisicità, attraverso momenti estremamente drammatici ed altri di un grottesco così esasperato da essere divertenti. Insomma, non vorrei dilungarmi oltre, non c'è molto da spiegare o da discutere. Forse vi piacerà, forse lo odierete. Quello che non farà, sarà lasciarvi indifferenti, quindi ce n'è abbastanza per non perderselo.

TRAMA: Corea del sud, tempo presente, una famiglia qualsiasi vive una normale vita, fatta di egoismo e tradimenti. Un padre, una madre e un figlio. Il padre tradisce la moglie, lei cerca di evirarlo, ma non riuscendoci, evira il figlio e si ritira in preghiera con un asceta metropolitano. Padre e figlio iniziano una ricerca spasmodica di normalità. Cercano risposte nei progressi della chirurgia, nelle pratiche sessuali che non coinvolgano direttamente i genitali, nell'auto-accettazione e nella vita sociale, nel rapporto con il sesso e la speranza di rimanere uomini. Ma si è uomini solo perché si ha un pene? Dove finisce l'uomo e inizia la fisicità del suo pene? Dove finisce la tua anima e iniziano i tuoi maledetti desideri?

Disponibile su Amazon in DVD e BLURAY full ITA.
Sottotitoli disponibili nel nostro fansub!
Buona visione.

venerdì 20 settembre 2013

Forbidden quest

Cari ispettori di corte, 
il film che vi proponiamo oggi è del 2006 diretto da Kim Dae-woo, per la prima volta regista di una delle sue trame preferite da scrittore: sesso e fedeltà nelle corti della dinastia Joseon.
I film storici hanno un fascino speciale e il successo nel nostro gruppo di titoli precedenti come A frozen flower, Masquerade e Painted fire, confermano questa impressione. Non sono stati dello stesso parere i distributori nostrani (europei, ma anche americani, stavolta!), che hanno tranquillamente snobbato questo piccolo capolavoro, che ha dovuto accontentarsi della distribuzione nella sola Corea del sud. Non se ne avranno i produttori, dato che al botteghino questo film ha fruttato l'equivalente di oltre 15 milioni di dollari.
Questa volta ci troviamo in una corte anomala, niente politica e paranoie come in Masquerade, niente sfarzi e vizi come in A frozen flower, niente artisti maledetti come in Painted fire, in questo caso a svoltare la trama è nientemeno che la pornografia, un argomento spinoso che in ogni società è sempre stata l'ago della bilancia della moralità. Combattuta, condannata, nonostante la retorica, la pornografia è sempre esistita, perché è parte integrante del patrimonio umano. E' la manifestazione di un desiderio scomodo che in un modo o nell'altro trova sempre la sua via per l'appagamento. Immaginare che esistesse la pornografia esplicita nelle morigerate corti della dinastia Joseon, che più di ogni altra è riuscita a mantenere in pace e ordine il grande impero coreano per oltre cinque secoli, è quantomeno difficile. Kim ce la racconta con tanta ironia, intessendo una trama drammatica con un tono scanzonato e divertente. Sì, perchè a cadere nella trappola di quest'arte immorale è una coppia di integerrimi tutori della legge. Han Suk-kyu, il timido protagonista di Christmas in August, torna sullo schermo più bravo che mai e -diciamolo- pure sexy, col suo mezzo pizzetto un po' troppo moderno. Affianco a lui, la bellezza esotica di Kim Min-jung, sul piccolo schermo dall'età di 9 anni, viso tondo, occhi un po' sporgenti, corporatura minuta, ma un fascino sensuale nel muoversi e parlare che la rendono subito irresistibile. Affianco alla coppia, Lee Beom-soo interpreta il compagno di squadra del protagonista, un ispettore spietato e crudele, esperto in interrogatori e torture. L'editore, interpretato dal grande Oh Dal-su (già nel cast della trilogia della vendetta di Park Chan-wook, crying fist. a bittersweet life, once in a summer, the show must go on, thirst, I'm a cyborg, the good the bad e the weird) e l'anziano copiatore Km Ki-hyeon, sono come il gatto e la volpe: due simpatici opportunisti che intessono l'inghippo. Da segnalare anche il personaggio dell'eunuco interpretato da Kim Roe-ha (Whispering corridors, Barking dogs never bite, Save the green planet, Memories of murder, A bittersweet life, The host e presto in Hindsight), un uomo dall'aspetto inquietante, con un viso di ghiaccio, che ha affrontato il suo destino ingrato di schiavo della concubina e pur di starle accanto ha rinunciato alla sua virilità. Ma attenti a non torcere un capello alla sua amata!
Insomma una quantità di personaggi ben caratterizzati che si muovono nella scacchiera della storia a formare un intreccio ricco di colpi di scena e momenti divertenti.

Un film che siamo certi che vi piacerà, anche perché si tratta di un'altra traduzione della nostra impagabile ela, che da mesi ormai ci vizia con le sue traduzioni impeccabili e piene d'amore.

TRAMA: Yoon-seo è un intellettuale alla corte di uno dei re della dinastia Joseon. Viene nominato dal sovrano ispettore speciale e inviato a ritrovare un dipinto della sua concubina preferita, sostituito da una copia incredibilmente fedele. Insieme all'ispettore Gwang-hun,  incontra un mercante d'arte e un copiatore anziano che sono invischiati nel mercato nero della pornografia. Yoon-seo legge alcuni versi di un romanzo esplicito e ne rimane colpito. Quasi per gioco si mette all'opera e con le sue doti di intellettuale blasonato, scrive un best seller. Presto coinvolge anche il suo collega Gwang-hun che ha un talento nascosto per la pittura. Purtroppo le descrizioni nei romanzi diventano man mano più complicate e illustrarle sta diventando difficile. Intanto la concubina preferita del re, invita Yoon-seo per un té, tutto procede secondo i rigidi protocolli dell'epoca, quando un'ape insidia la bella concubina e...

Disponibile su Amazon in DVD sub ENG.
Buona visione.

giovedì 12 settembre 2013

Bleak night

Cari studenti, 
il film di oggi è la rivelazione di un genio naturale per la regia e di un gruppo di attori sconosciuti coinvolti in un progetto indipendente che ha fatto incetta di premi nei festival "seri" e ha confermato che il cinema coreano contemporaneo gode di ottima salute e ha tanto da insegnare. Sì, perché la gerontocrazia impera quando ci sono troppi interessi in ballo, ma l'arte è un'altra cosa e bastano pochi secondi di questa pellicola per sentire la bellezza che scorre sulle immagini, per sentire l'entusiasmo e il desiderio di colpire dritto al cuore lo spettatore.
Il regista è Yoon Sung-hyun, nato nel 1982 all'epoca delle riprese nemmeno trentenne. Nel cast tutte facce nuove, a parte Jo Sung-ha che abbiamo visto in Yellow Sea.
Nato come progetto di diploma in una scuola d'arte cinematografica, ha portato all'attenzione del pubblico Lee Je-hoon (Ki-tae), che è stato premiato in ben 4 festival diversi come miglior attore esordiente.
Il clima generale è piuttosto teso, per via della storia e delle ambientazioni, ma spesso il ritmo rallenta pericolosamente. E' un film che va preso per quello che è: una contemplazione disincantata di quella gioventù bruciata, che se tutto andrà bene ci consegnerà illesi all'età adulta. Un film sull'amicizia nelle sue sfaccettature più estreme.

TRAMA: Ki-tae faceva parte di un gruppo di amici alle superiori. Non compagni di scuola, ma amici per la pelle. Ex amici, ormai. Sì, perchè Ki-tae è morto e suo padre si aggira come un fantasma ossessionato da quella morte che gli ha sconvolto la vita. Va alla ricerca dei suoi amici, rivive con loro gli ultimi giorni della vita del suo amato figlio. Gli ultimi giorni di una grande amicizia...

Disponibile su Amazon in DVD sub ENG.
Buona visione.

domenica 1 settembre 2013

The neighbor

Cari vicini, 
il film di oggi è del 2012 diretto da Hwi Kim, giovane e promettente scrittore e produttore, si cimenta nella regia per la seconda volta dopo un trascurabile horror a episodi intitolato Horror story 2. Ha talento. Il ritmo scorre fluido nelle sue vene. Azzecca tutti i passaggi, la storia è accattivante perché è tratta da una graphic novel di successo con lo stesso titolo, opera di un autore di manwa (ma in questo caso sarebbe meglio parlare di webtoon) molto popolare in patria: Kang Full.

Per realizzare un successo annunciato, Hwi arraffa dallo starsystem contemporaneo, ogni sorta di volto noto e li amalgama con cura, senza forzature e senza per questo addormentarsi sugli allori. La prima scena è tutta per Kim Sae-ron, l'adorabile protagonista di A brand new life e The man from nowhere. Scene di vita quotidiana, reazioni incomprensibili e poi spiegazioni date per iscritto. Da brividi!
Per il resto la storia ci presenta l'ennesimo serial killer e inevitabilmente si pensa a The chaser e I saw the devil e il paragone calza, ma poi il thriller e i ritmi serrati, le azioni dei personaggi ai limiti della denuncia sociale, ci portano in una storia che spazia dall'horror al grottesco, dal thriller al poliziesco.
Un film completo e sorprendente, di facile visione e divertente.

TRAMA: Won Yeo-seon è una bambina delle medie che abita in un quartiere di nuova costruzione. Un grumo di umanità densa e variegata, che nasconde al suo interno una brutta sorpresa: un serial killer. Scaltro nel confondersi con i vicini, l'uomo coltiva la sua insana passione per la morte praticamente indisturbato. Intorno a lui il vicinato nota alcune stranezze, ma nessuno osa intervenire...

Disponibile prossimamente su Amazon in DVD.
Sottotitoli in italiano tradotti da noi, disponibili nel nostro fansub.
Buona visione.

mercoledì 28 agosto 2013

Hansel and Gretel

Cari bambini, 
il film di oggi è del 2007, diretto da Yim Pil-sung, già regista di Antarctic Journal nel 2005. Ci presenta un film Horror, genere in cui gli asiatici sembrano eccellere, ma che i coreani in particolare affrontano forse con un filo d'ansia e finiscono per infarcire di contenuti e messaggi che a volte ci spiazzano. Per noi occidentali, l'horror è un genere un po' low-fi, gli anni Settanta e Ottanta ci hanno fatto amare le idee semplici e gli effettacci divertenti di registi come Wes Craven o John Carpenter. Yim ci trascina nel cuore della storia con un'introduzione accattivante, ma basta guardare la fotografia per rendersi conto che non si tratta di un horror qualsiasi.

Nessuno di spicco nel cast, a parte Chun Jung-myung per la prima volta su queste pagine, ma segnatevelo perché lo rivedremo presto in Hindsight e una giovanissima Shim Eun-kyung al tempo appena tredicenne, che rivedremo cinque anni più tardi in Masquerade nel ruolo dell'assaggiatrice di corte.

Un film che intrattiene e sorprende, ma non è mai banale. Una storia che amalgama elementi fiabeschi e elementi spiccatamente horror, con un occhio di riguardo più per il grottesco che per lo splatter. La dimensione onirica di certi passaggi e le atmosfere cupe richiamano l'approccio psicologico di A tale of two sisters.

TRAMA: Eun-soo è un agente di commercio con un lavoro stressante, una mamma malata e una moglie incinta. I problemi della sua vita reale sembrano sommergerlo, quando un pupazzo in mezzo alla strada gli fa compiere una manovra brusca che lo spingerà fuori strada. Nel fitto della boscaglia, l'uomo confuso e ferito, finirà per perdersi, finché una ragazzina con un inquietante cappuccetto rosso, lo scorterà fino alla casa dei bambini felici. Una casa da cui non si può andare via...

Disponibile su Amazon in DVDBluRay sub ENG.
Buona visione.  
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martedì 20 agosto 2013

Il Mare

Cari romanticoni, 
il film di oggi si intitola Il Mare e vede una coppia proprio ben assortita, formata dalla nostra adorata Gianna Jun, al secolo Jun Ji-hyun e il bellissimo Lee Jung-jae, noti a queste pagine lei per My sassy girl e A man who was superman e lui invece per The husemaid e Interview.

Alla regia di questo piccolo capolavoro c'è Lee Hyun-seung, classe 61, regista poco attivo, che sforna pochi titoli negli ultimi 13 anni, ma nel 2011 ci ha deliziati con Hindsight, che vedremo presto su queste pagine.

Il Mare è il nome di una casa costruita sul mare da un architetto stravagante. Rappresenta quell'amore potente e tormentato tra genitore e figlio, in cui davanti alla forza dell'oceano del tempo che passa, si può solo sperare di non essere spazzati via e rimanere così, piccoli e ingenui e bellissimi, davanti a quella forza immensa. Ed è proprio il tempo che scorre a creare una storia d'amore impossibile tra un uomo e una donna che vivono in tempi e luoghi diversi.

Un film affascinante, romantico, commovente, dolce, amaro, salato... ne hanno fatto anche un remake americano con Sandra Bullock e Keanu Reeves che si intitola "La casa sul lago del tempo" e non è neanche male, se uno non ha mai visto l'originale e infatti per molti questo film non esiste, perché nessuno si è preso la briga di doppiarlo, tantomeno tradurlo e metterlo sul mercato dell'home video, mentre il remake mediocre è distribuito senza motivo in dvd e bluray full ita e trasmesso da Rai4 ogni 20 minuti.

Un film che ci permette di introdurre il nostro nuovo traduttore caprenne, che con una lunga esperienza alle spalle, ci regala una traduzione dettagliatissima e piena d'amore. Che sia la prima di tante!

TRAMA: Eun-joo (Jun Ji-hyun) si sta trasferendo da una bellissima casa sull'oceano chiamata "il mare" verso un appartamentino più modesto. Prima di andarsene lascia nella cassetta della posta una cartolina di Natale con la richiesta di inviarle la corrispondenza eventualmente recapitata lì per lei, al nuovo indirizzo. Per un fenomeno inspiegabile la cartolina invece che all'inquilino successivo, giunge all'inquilino precedente, nonché primo occupante della casa e figlio dell'architetto che l'ha progettata e costruita. Tra i due inizia una fitta corrispondenza, che presto si trasforma in una vera storia d'amore tra il 1998 e il 2000...

Disponibile su Amazon in DVD sub ENG.
Sottotitoli disponibili nel nostro fansub!
Buona visione.

mercoledì 14 agosto 2013

The Yellow Sea

Cari emigrati,
il film di oggi è collegato solo in parte alla ricorrenza odierna del Ferragosto. Nel nostro gruppo Facebook si votava per due titoli "marini" e contro Il mare l'ha spuntata questo. Non si disperino i fan della nostra amata Gianna Jun, perchè l'altro lo vedremo molto presto!
Yellow Sea è il tratto di mare che collega la Cina sud orientale con la penisola coreana. Due mondi opposti, ai due lati di una cortina che rimane caparbiamente alta dal Dopoguerra e che spesso entra nell'immaginario collettivo come una propaggine di quella immensa follia che è stata la Guerra Fredda. Un muro di Berlino mai abbattuto, che compare nei film come un incubo ricorrente nelle notti di un adolescente insicuro.

Dopo il successo di The Chaser, Na Hong-jin nel 2010 ci riprova con un altro action movie ricco di colpi di scena, dal ritmo serrato, l'americanata facile, auto ribaltate, colpi d'accetta, dialoghi trash e tutto quello che serve per divertirsi al cinema. Se poi qualcuno fosse ancora indeciso se vederlo o meno, i suoi 140 minuti di durata, sono una garanzia che almeno il prezzo del biglietto è stato ben ammortizzato.
Un film molto atteso, dicevo, perchè The Chaser è stato un debutto eccellente e per aumentare l'eccitazione dello spettatore, Hong-jin recluta Ha Jung-woo e Kim Yoon-seok, i due protagonisti di The Chaser per rimetterli uno contro l'altro. Uno scontro epico, perchè il primo ha una faccia da fighetto, lo ricorderete in Time e Breath di Kim Ki-duk, ma con un'espressività che lo vede calare a pennello nel ruolo del disperato con più niente da perdere, mentre il secondo è duro come un mocassino nuovo e il suo personaggio sembra un terminator con pochissima voglia di scherzare.

Insomma, un film bello, che riconferma in pieno il talento di questo regista relativamente giovane (classe 74), che sembrava bloccato dalle aspettative dopo il suo debutto travolgente che gli è valso il titolo di regista dell'anno al Grand Bell Award 2008 nonché un incasso di oltre 35 milioni di dollari al botteghino.  Il successo di pubblico è stato innegabile, inchiodando il film in vetta alla classifica coreana nella settimana della sua uscita, ma anche di critica, con l'inserimento nella sezione "Un Certain Regard" al festival di Cannes 2010. Per ora gli incassi sono di "soli" 22 milioni di dollari, e ancora Martin Scorsese non sa se si comprerà anche questo film, magari per far fare un altro giro a Leonardo di Caprio e Matt Demon appena avranno finito di girare il remake di The Chaser.

TRAMA: Gu-nam è un emigrato coreano in Cina. Odiato dai cinesi per via della sua etnia, cerca di mantenersi facendo il tassista, ma è pieno di debiti e perseguitato dalla scomparsa della moglie, partita alcuni mesi prima per la Corea, dove voleva cercare una sistemazione migliore. Non potendo far fronte ai suoi debiti, tenta il tutto per tutto accettando un omicidio su commissione da parte di un potente malavitoso locale. Il suo piano è arrivare in Corea, compiere la sua missione, trovare sua moglie e tornare con lei a vivere in Cina con il suo conto in banca nuovo nuovo. Naturalmente, tutto andrà storto...

Disponibile su Amazon in DVD e BluRay full ITA.
Buona visione.

giovedì 8 agosto 2013

The classic

Cari innamorati, 
il film di oggi ci riporta al cospetto di un grande regista:  Kwak Jae-yong, già noto a questo blog dal suo primo post, My sassy girl. Uscito nel 2003, The Classic rappresenta un tipico esempio di quello che nel cinema si definisce usando a sproposito la parola "Melodramma". Wikipedia definisce questo genere tipico di <<un film a tinte forti, basato su una trama romanzesca, ricca di colpi di scena e al limite dell'inverosimile, scopertamente mirata a commuovere lo spettatore.>>, definizione che non calza su My sassy girl, ma purtroppo su questo sì.

A scapito di un'idea di partenza più che buona, Kwak pasticcia nella realizzazione e infarcisce il film di "cose" che richiamano il suo precedente capolavoro, cerca a tentoni quell'umorismo velato di tristezza che era tipico di quella ragazza spregiudicata che ha fatto innamorare mezzo mondo di Gianna Jun. Sembra non aver capito cosa avesse decretato il suo precedente successo e, terrorizzato da quell'attenzione e da tutta quella carte bianca fornitagli dai produttori, sembra un po' in difficoltà.

Il risultato è comunque piacevole, con toni da favola moderna, scene drammatiche esagerate e umorismo a volte un po' becero, ma nell'insieme piacevole.

Nel ruolo della protagonista ci piazza niente meno che Son Ye-jin, direttamente dal cast di Painted fire, uscito l'anno prima e che due anni dopo ci strazierà con A Moment to Remember.

Uno dei due protagonisti maschili è Zo In-sung, pupillo di Yoo Ha, che abbiamo già visto in MadeleineA dirty carnival e A frozen flower.

L'altro protagonista maschile è una new entry di questo blog, ma con una carriera che parte dal 2000 e arriva agevolmente ai giorni nostri. Insomma, segnatevelo perché lo rivedremo presto.

TRAMA: Ji-hye, una ragazza dei nostri giorni, sta facendo le pulizie nella sua casa, quando si imbatte in una scatola piena di vecchie lettere e un diario con cui ricostruisce la storia d'amore di sua madre Joo-hee quando aveva la sua età.
Presto il passato vissuto attraverso i flashback mentre la ragazza legge le lettere della madre, si intrecciano con il presente e con quell'amore negato che la moderna Cyrano de Bergerac sta vivendo con il suo compagno di studi Sang-min...

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Buona visione.